a cura di Leandro Limoccia
Prefazione di Luigi Maria Sicca
Scritti di Don Tonino Palmese Raffaele Nogaro Carmela Capolupo Enrico Euli Mons. Francesco Savino Giuseppe Cataldi Gianni Cerchia Giuseppe Limone Rosaria de Marco Francuccio Gesualdi Gianmarco Pisa Vincenzo Lombardi Renato Salvetti Gino Magurno Enrico Peyretti Giuseppe Cotturri Guglielmo Faldetta Luigi Maria Sicca Deborah Gervasi Davide Bizjak Edoardo Mollona Fedele Lizzi Franco Pezzella Massimo Bray Giacomo Di Gennaro Gianni Massa Gianluca Medas Carlo Crespellani Porcella Silvano Tagliagambe Valdo Spini Nunzio Cennamo Carla D’Antò Carlo Patrizio Patrizio Gonnella Stefania Di Leo Miguel Elias Sanchez Pedro Enrìquez Martìnez Raffaele Gorgoni Antonio Vitolo Pietro Folena Donatella Trotta Paolo Naso Nicola Lettieri Fiammetta Fanizza Cesare Moreno Luca Signorini Carmine Nardone Silvia Tessitore Stefania Caiazzo
Tavola rotonda Arturo De Vivo Stefano Consiglio Luisa Franzese Fabio Giuliani Gianfranco Nappi Mauro Sciarelli
Copertina di Mattia Fiore
Sezione ricerche
Questo libro, attraverso la lettura sociologica, tocca e interroga diversi aspetti dell’antimafia, della pace, della disobbedienza civile: giuridici, politici, economici, filosofici.
Questo libro cura l’approccio transdisciplinare con il pluralismo culturale, etico, religioso, scientifico, offrendo una lettura suggestiva della nostra società.
Perché di fronte alle disuguaglianze, agli orrori dell’ambiente degradato e saccheggiato, alla crisi climatica, alle profonde ingiustizie, occorre tornare all’umanesimo disobbediente, al dovere della rivolta, alla nonviolenza: per cambiare il sistema economico e politico e favorire la partecipazione attiva.
Perché la solitudine delle minoranze non deve scoraggiare.
Perché le minoranze possono aver ragione e le maggioranze torto. E ubbidire ai comandi della legge non sempre è un gesto buono.
Perché la storia ci ha insegnato che i grandi cambiamenti non partono mai dall’alto, ma dal basso. E la scelta dei profeti, dei sognatori, dei martiri, il coraggio, la determinazione e la responsabilità di alcuni diventano poi seme, coscienza collettiva diffusa e prospettive alari.
Se ne consiglia la lettura a chi non si arrende ed è alla ricerca della rivoluzione rimossa; a chi crede che ci sono casi in cui non solo è giusto, ma fondamentale, mettere in discussione le leggi: per la democrazia; per affermare umanità e fraternità.
Se ne sconsiglia la lettura a chi è indifferente, rassegnato, passivo. A chi crede nella prevalenza di un solo valore e di un solo principio. Non nella salvaguardia dei più.